La Sterilità di Coppia 
Il desiderio di genitorialità è un bisogno connaturato con lo stabilirsi di una coppia. Il legame affettivo che la sostiene si espande con il comune progetto di "fare un figlio". Il concetto di famiglia include questo evento pur non essendone caratterizzato.
Nella organizzazione sociale che ha sostenuto la formazione delle famiglie nel corso degli ultimi vent' anni il progetto di una gravidanza si è vincolato temporalmente allo stabilirsi di una carriera professionale, di uno status socioeconomico, di una relazione stabilizzata ed infine alla certezza del desiderio stesso.
In questo ritardo nella scelta hanno peraltro influito una forma di egoismo tramandato dai consigli dei genitori sulla possibilità di fruire di un intervallo di vita svincolato dagli oneri della presa in cura dei figli e della loro educazione e la possibilità di procrastinare questo evento con mezzi contraccettivi sempre più raffinati.
Queste ragioni hanno contribuito a determinare un ritardo di circa dieci anni per cercare una gravidanza rispetto agli anni 1960. "La medicina de trionfo " cui i media ci hanno abituato ha peraltro rafforzato nelle coppie l'idea che nella procreatica tutto fosse possibile, incluso avere un figlio in ogni età. Non era così. Oggi le coppie che cercano gravidanze in età variabile tra i 35 ed i 40 anni sono sensibilmente aumentate ed il 20% di queste trovano un percorso accidentato da più o meno importanti difficoltà nel tentativo di realizzare il loro desiderio. Solo i programmi di donazione di ovociti consentono a donne in età avanzata una gravidanza, quando le condizioni fisiche generali e specifiche dell'utero della donna ricevente lo consentano. E' importante inoltre sapere che circa il 15% delle coppie hanno problemi di ipofertilità o di sterilità e che esistono tests diagnostici e trattamenti medico-chirurugici di grande utilità nella assistenza di queste coppie.
La sterilità, o l'impossibilità a riprodurre figli, è una condizione che genera sofferenza psico-fisica e con essa bisogno di assitenza; esistono altre condizioni di sofferenza generate da desiderio di genitorialità in pazienti non sterili (es. donne in postmenopausa, donne sole) che pur nella loro sofferenza non sono annoverabili nella definizione di sterilità. Tuttavia ogni tentativo di definizione inclusa quella qui a seguito riportata e derivante dalla letteratura è imprecisa e limitante. Imprecisa perché non può essere generica ma solo personalizzata (es. per età, per frequenza di rapporti, per pregressa patologia pelvica chirurgica, per malattie influenti sulla fertilità come la endometriosi lieve ecc.) e limitante perché se si stabilisce l' assistibilità di una condizione psicofisica come la sterilità sulla base di una definizione generica e non personalizzata si stabiliscono anche procedure penalizzanti per una parte di coppie che invece soffrono lo stesso problema. Comunque un tentativo di definizione potrebbe essere il seguente: "Per sterilità si intende l'incapacità di arrivare al concepimento dopo un anno di rapporti frequenti non protetti". Tuttavia, per definire una condizione di sterilità o, più propriamente di ipofertilità (fertilità ridotta) bisogna predefinire ciò che caratterizza la condizione di normalità o di fertilità. Si calcola a grandi linee che al di sotto dei 30 anni il 20 % delle coppie abbiano la possibilità di iniziare una gravidanza ogni mese; questa percentuale si abbassa al 5% dopo i 40 anni. In natura la fecondabilità dopo 12 mesi di rapporti non protetti è dell'85%. (dopo 1, 3, 6 mesi; è rispettivamente del 20%, 57%, 75%). Anche la possibilità di portare avanti una gravidanza fino al parto decresce in funzione della età dopo i 30 anni; esiste infatti un aumento della abortività spontanea dopo i 35 anni. Le cause di questa riduzione della fertilità sono molteplici ma investono anche le coppie che si affidano a programmi di fecondazione assisitita; da queste esperienze infatti si è venuto a stimare che le anomalie cromosomiche( aneuploidie) degli embrioni formatisi da coppie di 30 anni è di circa 2/10 mentre diventa di 8/10 dopo i 39 anni.
Si definisce sterile la coppia se dopo 12 mesi di rapporti sessuali non protetti non produce una gravidanza.
La subfertilità, contrariamente alla sterilità, comporta una riduzione delle possibilità del concepimento spontaneo che tuttavia può verificarsi senza terapia oltre i 12 mesi di attesa. Esempi di subfertilità sono: endometriosi lieve, oligospermia lieve-moderata, sterilità inspiegata, aderenze periannessiali minime, difetti della fase luteale, ostilità cervicale.
La sterilità irreversibile non comporta alcuna possibilità di concepimento se non si accede alle tecniche di procreazione medicalmente assistite (PMA) maggiori. Esempi di sterilità irreversibile sono l'occlusione tubarica bilaterale, azoospermia.
È unanimemente accettato che il declino della fertilità della donna inizi intorno ai 35 anni per divenire più evidente dopo i 40 anni.
Una coppia fertile ha fino al 20% di possibilità di concepire per ogni ciclo ovulatorio. Per quanto attiene il periodo di attesa per procreare necessario per potere definire una sterilità va considerato che è molto difficile anche la definizione di tempi precisi. Infatti, coppie più giovani, nelle quali il potenziale di fertilità è più alto, il periodo minimo per definire la sterilità sarebbe più breve ma, per loro, c'è la possibilità di attendere tempi più lunghi grazie alla loro stessa possibilità di preservare più a lungo lo stesso potenziale di fertilità. Per contro una coppia meno giovane dovrebbe definirsi sterile dopo tentativi per periodi più lunghi ma periodi più lunghi all'insegna di questa ricerca non sono compatibili con la conservazione della loro possibilità di riprodurre. Ancora una volta emerge, con forza, la necessità di un concetto di definizione diagnostica personalizzata. Nella personalizzazione della definizione giocano un ruolo fondamentale la anamnesi.
Alcune stime indicano che circa il 25% delle donne concepisce durante il primo mese di rapporti non protetti, il 55% dopo 3 mesi, il 70% dopo 6 mesi. Il 93% delle donne raggiunge il concepimento dopo un anno di esposizione. Altre analisi riferiscono dati lievemente inferiori.
E' importante riferirsi al proprio medico di fiducia che direttamente od attraverso esperti di medicina della riproduzione provvederanno alla presa in carico della coppia. L'anamnesi accurata e la visita ginecologica con ecografia costituiscono lo starter del percorso diagnostico che si articola in questo modo:
1. Una attesa di 12 mesi prima di iniziare le procedure diagnostiche se l'anamnesi è negativa per patologie che possono interferire significativamente sulla funzione riproduttiva della coppia (interventi chirurgici addominali della donna, trami genitali e lavoro con solventi per vernici o con anticrittogamici del maschio, infezioni genitali od addominali );
2. Se i dati anamnestici depongono per una sterilità irreversibile (esempio interventi chirurgici per la rimozione delle tube nella donna , ecc), non attendere i 12 mesi.
3. Se l'età della donna è maggiore di 35 anni, non attendere 12 mesi;
4. Accertare l'eventuale condizione di infertilità maschile che comporta in prima istanza il solo esame del liquido seminale;
5. Consigliarsi con il proprio medico circa l'età oltre la quale non è consigliabile avviare il percorso diagnostico (42 anni?);
6. Qualora la capacità riproduttiva risulti compromessa (es. con segni endocrinologici di esaurimento ovarico, grave oligoastenospermia – grave deficienza della capacità fecondante del liquido seminale -) e per donne di età oltre i 42 anni la coppia si potrà orientare per l'ovodonazione
7. E' importante riferire i valori degli esami richiesti secondo i parametri (e cut–off) dettati dai criteri degli organismi competenti (OMS, ESHRE, ASRM); accertarsi quindi che i laboratori nei quali vengano svolti gli esami abbiano standard di valuazione coerenti con quelli definiti da queste istituzioni;
8. E' necessario stabilire i parametri per la sterilità irreversibile: occlusione tubarica, ipogonadismo ipergonadotropo, agenesia dei deferenti ecc.;
9. E' necessario inoltre definire i parametri per la subfertilità e le patologie che si configurano in tale gruppo nosografico (NB: Mentre per la sterilità irreversibile i criteri diagnostici sono generalmente da tutti accettati e quindi incontestabile sarà la conseguente indicazione alle procreazioni medicalmente assistite (PMA) con tecniche maggiori - vedi a seguito la definizione -, per la subfertilità è necessaria una standardizzazione dei criteri diagnostici per decidere se attendere, trattare con solo terapia medica e/o chirurgica oppure avviare la coppia a tecniche PMA minori o maggiori - vedi sezione diagnosi-);
10. Infine richiedere subito alla coppia i marker HbsAg, HCV Ab, HIV (se positivi inviare la coppia ai centri dedicati). 
Il percorso diagnostico deve essere snello, applicabile con una certa elasticità in modo da adattarsi alle consuetudini, alle esperienze, alle possibilità dei vari centri ma entro certi limiti, senza eccedere con tecniche diagnostiche invasive quando non c'è l'indicazione.
 
 

La Diagnosi di Sterilità di coppia

Quando iniziare le indagini:

12 mesi se l'età della donna è < 35 anni;
6 mesi se l'età della donna è > 35 anni (il declino della fertilità della donna inizia intorno ai 35 anni, per divenire ben più evidente dopo i 40 anni).
E' opportuno eseguire nella donna:
L'anamnesi con:
- Valutazione dello sviluppo
- Storia mestruale
- Abitudini sessuali e relazionali di coppia
- Pregressa contraccezione
- Endocrinopatie
- Terapie ormonali effettuate
- Malattie sessualmente trasmesse
- Flogosi addomino-pelviche
- Interventi sull'apparato genitale femminile
- Dolore pelvico, dismenorrea, dispareunia (scala oggettiva, soggettiva visuale ed andamento nel tempo) -
L'Esame Obiettivo con:
- Valutazione dei caratteri sessuali primari e secondari
- Valutazione della disposizione pilifera
- Valutazione dei caratteri somatici
- Visita ginecologica
- Pap test
- Tamponi vaginali
Sono ancora opzioni del terapeuta: 
- Valutazione della Ovulazione
- Valutazione della pervietà e funzionalità tubarica
- Studio morfofunzionale della unità uteroovarica*
- La utilizzazione di Tecniche endoscopiche
- Laparoscopia**
- Isteroscopia *
- Altre tecniche endoscopiche di recente introduzione e provata efficacia

* Andrebbe associata, quando possibile alla laparoscopia ed alla ecografia nell'ambito di uno studio morfofunzionale dell'unità uteroovarica, aggiunge informazioni relative all'anatomia uterina, agli osti tubarici e alle caratteristiche dell'endometrio. Si realizza attraverso valutazione della motilità uterina ecografica, isteroscopia con valutazione istologica dell'endometrio oppure monitoraggio ecografico della crescita endometriale in rapporto al ciclo ovarico.
** È un esame di grande importanza clinica ed etica nello studio morfofunzionale dell'unità utero-ovaica di una coppia sterile in quanto non solo stabilisce la pervietà tubarica ma anche la contiguità tra ovaio e padiglioni tubarici stabilendo con certezza e non con presunzione la mancanza di impedimenti meccanici alla discesa degli oociti in cicli spontanei ed indotti. Essa deve essere prodotta in condizioni operative che consentano atti chirurgici endoscopici finalizzati a ristabilire una condizione di fertilità. Va qui riportato che recenti studi controllati (American Association for Gynecological Laparoscopists 1999) riferiscono una altissima percentuale di falsi positivi risultanti da isterosalpingografia. Poiché l'esame di esplorazione della funzionalità tubarica stabilisce la eligibilità delle pazienti a programmi di procreazione Medicalmente Assistita, la loro utilizzazione nella esposizione delle pazienti a trattamenti impegnativi come una FIVET deve essere considerata con estrema attenzione. Essa va riservata ai casi senza controindicazione alle tecniche endoscopiche pur restando, ovviamente, aperta la possibilità individuale della paziente di scegliere tecniche diagnostiche meno invasive seppure a più bassa penetranza diagnostica.

Ed ancora:
- Test Immunologici
- Ricerca anticorpi antispermatozoo su sangue
- Studi Genetici
- Cariotipo su sangue periferico
 
E' opportuno eseguire nell'uomo:
Una anamnesi maschile, che include:
- Valutazione dello sviluppo
- Abitudini sessuale e relazione di coppia
- Patologica remota (criptoorchitismo, parotite, endocrinopatie, infezioni dell'apparato genitale maschile,varicocele ecc..)
- Anamnesi lavorativa
- Anamnesi farmacologica
- Terapie ormonali effettuate
- Malattie sessualmente trasmesse
La diagnosi di sterilità maschile potrà inoltre avvalersi di
- Tests di Funzionalità Spermatica
- Valutazione dei Caratteri sessuali
- Spermiogramma di base (almeno2)
- Spermiocultura
- Test di capacitazione
- Esame morfologico ultrastrutturale
- Dosaggi Ormonali
- Eco Doppler scrotale
- Biopsia Testicolare
- Test Immunologici o Immunobed test o Ricerca anticorpi antispermatozoo su sangue
- Studi Genetici: o Cariotipo su sangue periferico Costituiscono inoltre una ulteriore opzione diagnsotica i tests immunologici di coppia.

Le principali cause di sterilità sono riassunte nella tabella.
Cause di sterilità review della letter Frequenza (%) basata su 3956 coppie* Frequenza (%)
Fattore femminile  60-70 57 
Disordini ovulazione 19-32 29
Fattore tubarico 11-33 16
Fattore cervicale - 2
Fattore uterino 3
Endometriosi - 7
Fattori multipli  - 4
Fattore maschile  20-30% 21%
Fattore femm+masc - 18 %
Sterilità idiopatica 4% 
*da Spira A Hum Reprod, 1986;1:111